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13 novembre 2007

Purea di pensieri, ripartenze, progetti, immagini, esperienze.

Mi prendo una dolcissima pausa fra la preparazione di questo esame e altre attese e vi preparo un polpettone di giornate diverse condito di emozioni e nuove esperienze prima che la data di scadenza della memoria si avvicini troppo.
Siamo passati attraverso e oltre l'appennino reggiano, per strade strette fatte di curve e paletti per la neve, abbiamo svalicato e incontrato castelli. Fra le vecchie montagne le cui energie sotterranee sono tutte raccolte in frutta e ortaggi dalla gente semplice dell'appennino, abbiamo scoperto luoghi che si chiamano come le cose: canala, bettola, gatta. I nostri occhi hanno assaporato colori autunnali, gustato l'immagine di viti ormai senza uva e idee di cantine colme di bottiglie di vino novello stappato per affetto su lunghi tavoli in legno grezzo macchiati dai cerchi delle bottiglie e dei bicchieri.
Sono entrata a far parte di un gruppo di ricerca di antropologia del contemporaneo. Intervisterò signore e ragazze, farò parte della loro vita per qualche istante, quel poco di tempo che basta a rubare un'idea di matrimonio, scoprire cosa sta cambiando nell'immaginario femminile. Osserverò osservata sguardi densi di memoria o di aspettative per il futuro, ruberò particolari e parole con l'occhio meccanico della telecamera e il fruscio della penna (rigorosamente nera) sul taccuino. Cercherò d'interpretare disagi, premure, diffidenza, condivisione intima.
Recentemente ho visto due film al cinema: in Un'altra giovinezza di Coppola ho trovato troppi richiami abusati alla letteratura, ma anche alcune scene da sentirle fin dentro alla pancia (io le cose che realmente mi emozionano, mi danno, le sento nell'intestino che può gelarsi o sciogliersi nel calore di un piacere addirittura piccante, fastidioso). Vi ho trovato un finale ripetitivo e una simbologia ostentata ma mancante di vero senso, la ricerca dell'immagine oltre un significato assente, inutili e ripetitivi specchi che si rompono, ma anche una perfetta scena nel bar. Facili richiami eros / nazismo e troppi personaggi superflui che vengono presto uccisi dalla loro stessa inutilità, escamotage facili, ma funzionali. La bella idea di una ricerca fino al protolinguaggio, un conflitto fra amore e cultura (che poi l'amore stesso è cultura), un messaggio che fra evidenti difetti riesce comunque a trasparire, a comunicare, a respirare.
Poi mi sono lasciata conquistare da Ai confini del paradiso di Fatih Akin, da istintivi e profondissimi rapporti d'affetto, un intreccio di culture a creare l'umano, una sceneggiatura perfetta che vive di soffi, pelle e sguardi sfiorati contro un destino forse beffardo, un'inquadratura finale che da tutto il senso precario dell'attesa e della vita, un film che è un viaggio interminabile di partenze, ritorni e ripartenze.
Ho visitato la mostra di uno dei miei pittori preferiti (Burri alla Magnani Rocca ancora fino al 2 Dicembre) e ho riflettuto sull'umano fra saldature, crepe, muffe, bruciature, colore, graffi, giochi di luce fra opaco e lucido. Una lotta di elementi come la lotta delle cellule e l'aggressione del tumore. Un'esposizione ragionata, dove si può seguire un percorso d'evoluzione di un'idea che resta sempre la stessa, ma ha tante possibilità espressive. Mi sono sentita scaldare dal fuoco che continua ad ardere nei suoi lavori oltre una villa bianco gelo e un giardino immenso, dove oziano pavoni e fontane (il ricordo, intanto, tornava all'inverno condiviso di Città di Castello).
Ho provato il piacere di scegliere il pesce al mercato, chiacchierando con pescivendoli d'importazione e casalinghe.
Forse viene prima il dovere, ma questa voglia di raccontare il piacere era arrivata al punto di rottura e non ho potuto far altro che travasarla dalla mia mente, al mio cuore, alla pagina in bianco e nero fatta di luce e condivisione che è diventato questo blog...

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Domani passerò per una lettura più attenta, ora volevo solo lasciarti un saluto e augurarti una buona giornata per domani.
un abbraccio

Gianfranco ha detto...

In bocca al lupo! Il piacere ogni tanto deve venire per primo, soprattutto quando si ha l'intenzione di condividerlo. E' un atto di amicizia.

Glauco Silvestri ha detto...

Un viaggio stupendo. In bocca al lupo per gli esami :)

Franca ha detto...

Come sempre illustri così bene le emozioni che sembra di viverle.
Ma adesso che si sei presa il tuo attimo di piacere, torna al dovere: STUDIA!

maurob ha detto...

In bocca al lupo per gli esami.