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22 novembre 2007

A volte in un vecchio taccuino ingiallito (e in una casa senza sedie, nè lampadari)

E' cominciato il mio ultimo anno da universitaria e ricomincio a muovermi per le strade vaporose della fredda e materna Bologna. Mentre nella stupenda aula Dioniso del nostro restaurato dipartimento redivivo si discuteva di serialità, io mi sentivo sulle ginocchia il piccolo peso del taccuino nero che, persi i viaggi in treno, ora recuperati grazie al nuovo ciclo di pendolarismo, avevo lasciato impolverare su una scrivania già ingombra di libri tanto desiderati da non avere il tempo di leggere. Fra le sue pagine ormai ingiallite tre viaggi e due anni di pensieri alla rinfusa ma, soprattutto, l'invito a fotografare, di nuovo, i miei pensieri, recuperare da incontri con vecchi amici le immagini trascritte di una vecchia sede fumosa di partito e di cuori pesanti che battevano all'unisono, il mio con qualche colpo a vuoto a non poter assorbire tanto affetto, e tutti col difetto di essere spostati decisamente più a sinistra della norma. Rincollo ad una ad una vecchie emozioni come carta da parati e poster ammuffiti, ma non sbiaditi. E mi ritrovo di nuovo a scrivere e a partecipare, a occupare quell'ora e mezzo di viaggio che per me è pura libertà mentale e a leggere (finalmente il meraviglioso Immortale di Ol'ga Slavnikova), a condividere con sconosciuti il puro piacere di raccontarsi.
Ma domani non si va a scuola, la scolara modello che ero ha da preparare un importante arrivo. Ci sono i muri da ripulire da strati di vita che si sono depositati ad appesantire l'intonaco, ci sono i lampadari da scegliere e appendere al posto di sei anni di semplici fili a sostenere una lampadina che era più che sufficiente a farci sentire a casa, che era tollerata dai nostri amici come parte stessa del nostro carattere a due, ci sono sedie da comprare perché quattro non bastano più alla nostra cerchia di affetti intimi che si sta allargando. Ma, domani, siamo noi a voler vedere nascere questa casa, per accogliere e, come una guida turistica del sentimento, scovare in città e nell'immensa pianura luoghi e affreschi sbiaditi da condividere con chi respira le cose allo stesso ritmo del tuo fiato.
Vi aspetto Mamma e Agnese ;)

22 commenti:

Glauco Silvestri ha detto...

Non mi dire che ti troverò all'ikea, eh? :)

guccia ha detto...

:°D

Carlotta ha detto...

Ciao...L'irlanda credo sia l'unico paese europeo dove non c'e' l'ikea e l'unico che forse ne avrebbe bisogno... Con tutto quello che ho visto durante il viaggio, ho desiderato fortemente una casa tutta mia da riempire...Per ora niente. Ma per gli ospiti? Tavolino basso tappeto e cuscini?? :-D

guccia ha detto...

Ahahah ragazzi vi invito tutti a casa mia (ma sul serio eh!) e mi dispiace, a questo punto, di averla messa quasi a posto, prima era un'esperienza ;)

Una volta avevo solo quattro sedie e sei ospiti. Abbiamo mangiato sul divano in salotto :P

Carlotta vuoi mettere quanto fa Oriente mangiare sul tappeto? :D

Associazione ImperiaParla! ha detto...

Potevi lasciare qualche traccia sui muri, qua e là, a testimoniare ciò che è stata. In una camera che non uso più, da mia madre, ci sono scritte sui muri che risalgono al 1975 e qui un caro amico sudamericano mi ha scritto questo: "...este continente tiene en su vientre una criatura qui se llama revolucion..."
Oh, l'ha scritta tutta a memoria! Vediamo se indovini ;-)

Franca ha detto...

Stiamo per arrivare!

Pa ha detto...

La tua ospitilità è senza uguali e limiti
Un abbraccio sperando di vederti presto presto :*
p.s. saluti a Gabriele e Thomas

Maurizio Maestri ha detto...

Bulàgna fredda e materna ma anche tettona eternamente gravida. E' una Bologna di burro anzi..strutto. Assaggiarla lascia la bocca unta.
Ciiiao!

Gianfranco ha detto...

Vogliamo le foto del prima e del dopo!!! :)

Anonimo ha detto...

Quando? Dove?... veniamo...

Lieve ha detto...

Ma che bello ronnovare casa ^-^
E' sempre lei,sempre la custode di vecchi e cari ricordi, ma è come vestita a festa...Prendersene cura e un po' come curarsi di sè e di coloro che verranno a trovarci :)
Io non sono una gran casalinga, ma i ritocchi di cui hai parlato tu, quando capitano, sono un evento piacevole :)

Anonimo ha detto...

Faccio in tempo ad aggregarmi per l'invito a cena?!?! :D

Scherzo, ovviamente ;)

un bacio

Gianfranco Guccia ha detto...

Ciao Sara, oggi va un po' meglio, forse intravedo uno spiraglio tra lo stipite ed il battente della porta che si chiusa sul mio viso (tu sai di cosa parlo), comincio a metabolizzare e reagire.
Volevo farti, ancora una volta, i miei più sinceri complimenti per il tuo saper "cucinare" a dovere le parole, facendone piatti gustosi per palati fini, creando atmosfere che ti portano ad ondeggiare tra sogno e realtà.
Grazie anche per il tuo post sulla mia Palermo, quale scenario di un soggetto cinematografico, non importa se bella o brutta, è la mia città e la amo incondizionatamente.
Appena risolto il problema che sto affrontando andrò a leggermi i tuoi racconti, e li commenteremo insieme.
Con l'occasione volevo salutare tutti coloro che qui hanno lasciato i loro commenti; a Gianfranco, in particolare, desidero porgere il mio ringraziamento per l'invito lasciatomi sul mio blog, ancora rimasto in embrione, sperando di poter gustare insieme la prelibata granita del messinese.
Un abbraccio per Tutti Voi....Gianni.

Anonimo ha detto...

Mi fai venir voglia di tornare in Emilia... Settimana prossima dovrei risalire.

Anonimo ha detto...

"e tutti col difetto di essere spostati decisamente più a sinistra della norma"
Difetto??
Un caro saluto

Gianfranco ha detto...

Ricambio Gianni! Spero nulla di grave...
Ops, scusate, sto facendo un uso privatistico del mezzo guccico :)

Finazio ha detto...

Pensa a quando ricorderai questi giorni da brillante laureata. Un abbraccio alla mamma!

Choppa ha detto...

Io ti consiglio le Kapplan, comunque. L'unica cosa in cui sono esperta è il mobilio dell'Ikea...

dawoR*** ha detto...

Un Sorriso :) dawoR***

Anonimo ha detto...

Un ballo per preparare il ritorno, la visita...
Bologna è la camera di compenszione della scoperta del mondo per un sacco di giovani marchigiani, universitari o meno...

In dicvembre andrò ancora ad Ancona, forse l'ultima volta per un bel po'...

ciao
el

guccia ha detto...

ed, troppo facile, anche da me c'è una frase scritta sul muro e non intendo cancellarla: "il compito attuale dell'arte è quello di introdurre caos nell'ordine".

passero il mio senso dell'ospitalità viene messo in difficoltà dalla mia timidezza, ma non vedo l'ora di riavervi da noi ;)

Grazie a tutti, siete un'esperienza sempre rinnovata e deliziosa.
Appena ho un minuto vi passo tutti a trovare nelle vostre case virtuali, dove non esiste la muffa...
E... tutto è andato per il meglio fra Gattatico, Parma e Sabbioneta ;)

Chit ha detto...

Hai anche tu il libriccino dove annotavi le tue esperienze on the road?? GRANDE!!! :-P ... per me era un po' la mia "coperta di Linus". Era la prima cosa che mettevo nello zaino prima di partire.
Buona rimpatriata con mamma e Agnese e grazie per gli auguri. Spero di non averti fatto fare troppo tardi e, prometto, per i 41 sarò più breve?!

Un abbraccio grande