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22 gennaio 2008

Allenarsi a morire, allenarsi a vivere. Diceria dell'untore di Gesualdo Bufalino

Immagine di Diceria dell'untore

"Certo, fossi stato sicuro di non lasciarmi dietro a ogni passo le mie lumacature e polluzioni d'untore, non sarei rimasto a covare nel pagliericcio la febbre come una cimice, ma sarei sceso a consumarmi fra la gente, in fretta, ero troppo vigliacco per morire a rate. Questo nei primi mesi, poi alla esistenza smozzicata degli altri finii con l'assuefarmi, e dal loro consorzio non volli più disertare. Con essi ho spartito, all'ombra della stessa bandiera gialla, ogni elemosina dell'ora, tutti gli inganni e i disinganni delle loro carriere, benché non la fine repentina che le concluse. Ma se di tanti io solo, premio o pena che sia, sono scampato e respiro ancora, è maggiore il rimorso che non il sollievo, d'avere tradito a loro insaputa il silenzioso patto di non sopravviverci."

Per la seconda volta ho potuto amare queste pagine. Tastarle con gli occhi. Godere di un gioco di parole a creare una perfetta sinfonia di significato. In una terra che è il nucleo denso della bellezza del mondo - la Sicilia - un untore conserva in un sanatorio le sue polluzioni mortali fra la vergogna di morire e quella di sopravvivere, scartati dal mondo e da Caronte. Oltre uno stile ineguagliabile - poche storie potrebbero tenere con fatica il passo della diceria - un significato che penetra la carne e arriva a sondare la più intima delle interiorità umane; riflessioni filosofiche meditate come piaghe da decubito e espulse come tosse, scaturite dall'attesa della morte. Sapori antichi a mischiarsi con scale mobili, milioni di germi di storie in un'opera densa.

10 commenti:

Franca ha detto...

"maggiore il rimorso che non il sollievo, d'avere tradito a loro insaputa il silenzioso patto di non sopravviverci".
Molto vera questa frase. Ricorreva spesso tra gli scampati ai campi nazisti...

Mimmo ha detto...

...interessante...
grazie del suggerimento. ;)

Anonimo ha detto...

stavo pensando che io avrei bisogno di allenarmi a vivere..... spunto di riflessione personale... egocentrismo a gogò in questi giorni, mannaggia a me! :P

Maurizio Maestri ha detto...

Righe di una intènsitè straordinèria (tanto per dirla come Crozza quando imita Arrigo Sacchi). Capacità assurdamente perfetta di riassumere in così poche righe il senso della morte. Lo leggo. Appena finito un libro della Sontag. Ah, che donne!

D ha detto...

Ciao Guccia,

credo proprio che il "D eci e lode" sia andato in ottime mani.

Vedo che sei una ragazza attivissima, pensante, ironica.

A presto.

D

Anonimo ha detto...

Molto bello quello che scrivi, leggerò senza dubbio il libro... Se lo consigli tu, non ho dubbi, Giulia

Andrea Patassa ha detto...

Mi hanno incuriosito le tue parole su questo libro. Magari, passando in libreria...
Grazie!

marina ha detto...

Arrivo da non so più dove e trovo il mio amato, il mio venerato Bufalino! Grazie, "la diceria dell'untore " fu una rivelazione per me. Tu ne hai parlato da maestra
ciao marina

Anonimo ha detto...

provvederò a leggerlo!! grazie

Anonimo ha detto...

Grazie per questa bella recensione, Costanza