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18 maggio 2010

Acqua bene comune

I comunisti sono belli come il sole :)

Firmate, firmate, firmate.
Ecco il sito nazionale del comitato promotore con le date di tutti i banchetti divisi regione per regione: www.acquabenecomune.org



08 maggio 2010

Fra bicchieri di rosso e altre amenità

Un bicchiere di cattivo vino da damigiana in offerta al supermercato è bastato a mettermi in quella ambigua amaro dolciastra condizione d’animo a cui aspirano normalmente i cattivi scrittori. Ho molto da dire e nessuna buona parola racchiusa nel cassetto per farlo. Mia madre ha appena finito di traslocare. L’ultima impressione della casa in cui sono cresciuta, io che mi nutro di ricordi, è stato il cattivo odore che proveniva dal frigorifero, lo spiacevole ritorno d’eco nelle enormi stanze vuote. Avrei potuto approfittare della temporanea impossibilità d’accesso alla rete – un fastidioso dipendente Telecom oggi ha già telefonato tre volte per ricordarci l’appuntamento di domattina – per disintossicarmi dai social network e godermi il piacevole e attesissimo indolenzimento muscolare da trasporto mobili, dopo mesi e mesi passati piegata su una ricerca in odore d’amore per il cinema e in sapore di niente che ha accresciuto notevolmente il mio peso corporeo più che la mia atrofizzata massa grigia. Mi verso un altro bicchiere, poi mi accingo alla pratica zen di rimetterlo, cucchiaio dopo cucchiaio, nella damigiana, perché mi rendo conto di aver sopravvalutato le mie scarse capacità di bevitrice. Il vino ha il colore dello sciroppo per la tosse che mi dava mio padre, medico, da bambina. La tesi ha prosciugato ogni mia insana avidità di scrittura. Mi sono laureata. Ho tenuto la mia prima lezione universitaria, mi sono immedesimata in un ruolo che il mio paese – e comunque le mie capacità e il mio grado di preparazione – non sapranno mai garantirmi, ma che ho potuto assaggiare (questo, sì, è vino buono) grazie a Loretta, che ho il privilegio di chiamare per nome. Sarà quel che sarà, le coincidenze fortunate della mia vita superano già la mia immaginazione. Ho scoperto che la mia generosità e la mia timidezza, nonostante l’ingratitudine e le notti in bianco, non sono necessariamente un difetto. Sono stata al Far East Film Festival e dal lontano oriente ho riportato con me Nakagawa (e Simone). Fra horror tailandesi, film sociali hongkonghesi, serie giapponesi sui gatti fantasma, ho scoperto che il cinema è una buona droga e che, a prescindere dai miei cinque anni di DAMS, sono una potenziale cinefila. Considerati i cinque anni di DAMS, invece, sono irrimediabilmente baziniana.
Il fantastico al cinema è consentito solo dal realismo irresistibile dell’immagine fotografica. È essa ad imporci la presenza dell’inverosimile, a introdurlo nell’universo delle cose visibili. (rinvenuta nello Schrader, mentre preparo gli esami di analisi di film, stavolta dall’altra parte della barricata). Mi sposo. Ve lo dico senza neanche andare a capo. Visto che, nonostante le richieste, non sarà nel modo più assoluto un matrimonio tradizionale, considerate questa come la vostra partecipazione. Sarà una festa agricola in un luogo in cui conservo almeno un buon quartino di cuore: siete liberi il pomeriggio del 19 giugno? Sarà festa grande a casa Guatelli: protagonisti arcangeli e zingare, nel cast artisti, cinefili, antropologi, professori, bibliofili, salami del Gruppo d’Acquisto Solidale, ipocondriaci, musicisti folli, gatti, comunisti. È inutile, ci ho persino provato, ma non so pensarmi senza di lui; che sia questione di trascendenza o d’immanenza poco importa.
E ora, scusate, ho un gatto nero da coccolare.