Entri in Liguria e il cielo azzurro si staglia lungo i profili montani carichi di ulivi, poi scivola a valle lungo le terrazze e le nuvole diventano onde. Nei borghi medievali uomini sporchi dal lavoro si salutano ancora a pugno chiuso e i bambini, abbracciati dai portici, giocano in piazza discretamente sorvegliati dalla comunità intera. Nei bar si consumano mazzi di carte fra cani golosi e ruffiani, i piccoli si arrampicano sugli sgabelli per arrivare a chiedere un gelato. Ci si prende a parole solo un pò. I gatti sonnecchiano dopo i pasti preparati dalle gattare, aprono appena un occhio di traverso per sbirciare minacciosi o preoccupati un turista. Gli occhi divorati dalla luce non riescono ad abituarsi alla penombra delle chiese, l'odore dell'incenso e una musica di violino si diffondono nelle strade. Le case hanno messo radici e le donne hanno steso i panni. In un terrazzino un cavallo a dondolo aspetta la fine della scuola accontentandosi del vento. I carruggi e i burroni, l'odore dell'olio nei frantoi che acquisisce diverse sfumature sul legno e sulla pietra. A Toirano un Piccolo museo etno-antropologico dove sono narrate leggende scritte a mano su un vecchio quaderno a righe, il terribile Buranco; a Dolce Acqua le bandiere rosse per il 1 Maggio; ad Apricale una coppia che vende libri e difende dalle pallonate oggetti resi nobili dal tempo e poster del cirque du bidon: tristi pagliacci in pensione; ai piedi di Bajardo il mondo intero, nelle sue strade gli anziani a tenersi compagnia, le osterie coi tavoli pieni di vino e di birra, a dominare il paese la chiesa distrutta dal terremoto del 1887: soffitto di cielo e pavimento d'erba, raggi di sole a decorare le pareti; a Cervo i vicoli a cadere sul mare, terrazzine sospese e negozietti per turisti. Conquistiamo Castelvecchio di Rocca Barbena affascinati dalle vie mascherate da cunicoli in pietra dove l'edera mangia pietra e finestre e le case s'inginocchiano al castello. Un uomo chiama dalla finestra suo figlio. A Borgo di Balestrino ci fermiamo a parlare con una donna talmente affezionata e triste per il suo paese abbandonato a seguito di una frana, da tornare a tagliare l'erba della sua piccola aiuola fra le macerie, con un falcettino arrugginito.
Ad Imperia un sorriso amico, tutta la gentilezza di ed che ci mostra la Foce e il Parasio fra un belìn e l'altro. La sensazione di stare con chi conosci da sempre in luoghi che ti viene voglia di abitare. Come avere Crêuza de mä negli occhi, sentirla negli organi interni.
Anche se le uniche foto possibili le hanno scattate gli occhi qui trovate qualche avanzo d'immagine... fino al prossimo viaggio.
03 maggio 2008
Frammenti di Terre di Ponente
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17 commenti:
Ho visto le tue foto...
Sono meravigliose... *___*
grazie shaina
da oggi in poi dopo ogni frase dei post di ed aggiungo in automatico un "bélin"
;)
E sennò che ligure sarei, Sara! ;)
E' stato molto bello conoscere te e Gabriele: spero che la prossima ci sia più tempo per tutti perché c'è ancora tanto da vedere e da conoscere.
che bella l'ultima!!!
Voglio abitare anch'io in un posto dove gli uomini salutano ancora a pugno chiuso...
Eccellente. Pensare che proprio un paio di settimane fa ho deliziato la mia vista con le Cinque Terre e la costa Ligure.
Che meraviglia, che natura, che pace, che colori!
Felicità.
Rino, salutando.
splendido post, splendido posto...
Oh, sei stata dalle mie parti e hai anche fatto una foto da dove l'avevo scattata io. E' la prima che hai pubblicato. Te la mando con una mail. Ciao.
belle molto belle queste foto ...
la foto del balcone è number one. comunque le foto tolgono qualcosa al tuo scritto. come puoi notare dai commenti il focus è sugli scatti, non sulla tua capacità innata di prosa (che sconfina leggermente nel lirismo). quindi ode a te! guccia scrittrice!
Belìn che resoconto del viaggio!?!?!
COMPLIMENTI per le foto e per il racconto. Chissà se "uomini sporchi dal lavoro si salutano ancora a pugno chiuso" era dedicato ad Ed?! :-D
Un abbraccio e buona, buonissima settimana
Ma che bello!
che posti straordinari! e il senso di una cultura che resiste
marina
Meravilgioso post e foto... complimenti... Da quando non mi vieni più a trovare? Un abbraccio, Giulia
Avevo quasi scordato la bellezza di questo blog
accipicchia ma quel pezzo di Liguria ti piace proprio, eh? Lo conosci meglio di me.
Anche se silente, sem encar ici, che il passo alla Provenza non è lungo. Grazie per avermi riportato a leggere un po' del mio sangue mezzo ligure.
F.
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