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05 maggio 2007

Amsterdam e il compleanno della regina

Per cominciare alla grande il racconto di questi quattro giorni olandesi qui sotto potete vederci con le cuffiette del rijks museum in crisi nel tentativo di inviare a casa un video messaggio di saluti :)



Le 11 ore di automobile le abbiamo trascorse ripassando il mio libro di "Organizzazione di eventi culturali e audiovisivi". Gabry leggeva, io guidavo, studiavo, mangiavo... una ricerca scientifica ha stabilito che le donne riescono a fare più cose contemporaneamente, cosa la quale gli ometti non riescono a fare :P
Il paesaggio svizzero, come sempre, sulle prime stupisce, poi diventa ripetitivo. In Germania si può spingere un pochettino in più sull'acceleratore ma l'autostrada è circondata per tutto il tragitto da piante. Siamo riforniti per benino di dolcetti, stuzzichini, succhi di frutta.
Arriviamo in un parcheggio non troppo lontano dal centro, uno dei P+R che ci permette di lasciare la macchina coperta e custodita a 16 € circa per tre giorni, offerta incredibile perché i parcheggi di Amsterdam sono risaputamente costosi. Ci omaggiano persino di due biglietti del tram che non si spiega il perché ma dobbiamo riportare timbrati (dobbiamo dimostrare di averli usati?). Tram che usiamo poco nel solito tentativo di distruggerci i piedi mordendo metro per metro tutta la città con le sole nostre forze, ma che sono veramente comodi e frequentissimi.
L'approccio con l'albergo non è dei migliori. Anche i due stelle sono carissimi, per di più siamo capitati in coincidenza con l'evento nazionale: il compleanno della regina. Ci fanno pagare prima e poi ci chiedono una caparra, cosa che veramente non ci va giù nonostante gli zainettoni da viaggiatori pedestri e la carta di credito che fa le bizze. Unica nota degna di un sorriso di piacere il fatto che all'albergo sono i benvenuti gay e lesbiche.
Dopo la doccia si comincia e, distrutti dal viaggio, ci limitiamo ad un giretto per il centro. Primo impatto con coffee shops e vetrinette di signorine a cui gli olandesi sono talmente abituati da costringerle ad appendere cartelli appena sotto la luce rossa con su scritto: "vietato l'ingresso alle guide turistiche" (!!!)
La diversità etnica è davvero impressionante, noto tantissime coppie miste. L'integrazione con le diversità più estreme sembra davvero riuscita e arricchisce la città di varietà e curiosità. Gli stessi olandesi sono diversissimi fra loro in mille stili differenti e badano poco all'eleganza. Non ci si fa scrupoli ad uscire in ciabatte e tuta. Si respira freschezza e spontaneità. Il vento spira deciso e non ci abbandona mai, nonostante questo la città ha un unico odore: marijuana. Occorre prestare tantissima attenzione a dove si cammina perché le numerosissime piste ciclabili sono patria esclusiva di migliaia di ciclisti (pochissime macchine per le strade anche se ci troviamo in una metropoli) che ad Amsterdam hanno sempre ragione. Anche le biciclette spaziano fra mille usi, mille addobbi più che altro floreali e mille ritocchi utili al trasporto di bimbi, cani, fidanzate e oggetti dei più disparati, fra cui, ovviamente, i vasi per i tulipani che gli olandesi amano acquistare ogni fine settimana. Si trova da mangiare veramente di tutto anche se trionfano ristoranti italiani e argentini, più difficoltosa è la ricerca di cucina olandese. Per cercare qualcosa di tipico ci si può comunque sedere in uno dei tanti bar che offrono anche pranzo e cena.
Sprofondiamo in un letto morbidissimo e, il giorno dopo, ci tuffiamo nei festeggiamenti. La città il 30 Aprile si veste di arancione. Ci sono migliaia e migliaia di persone. Concerti, musica, birra. Nonostante l'incredibile folla e il desiderio di divertirsi nessun disordine. Poliziotti che placano piccole risse fra gang di quartiere senza usare il manganello e in gruppi di due, massimo tre agenti (tanto per fare un pò di sana polemica). La gente gira indossando la maschera che riproduce il viso della regina e con l'abbigliamento più strano (ovviamente arancione), centinaia di bandierine olandesi svolazzano quasi fosse la finale del campionato del mondo. La città si copre di rifiuti che tutti prendono a calci ma il giorno seguente, prontamente, schiere di operai comunali ripristinano la famosa precisione nordica. A seconda della zona della città gruppi etnici festeggiano con il loro cibo e la loro musica. Resta pulito solo il ricco quartiere ebraico.
Visitiamo il museo Van Gogh e il Rijks. Entrambi ci affascinano ma da entrambi ci aspettavamo di più. Di retrospettive vangogghiane ne abbiamo viste parecchie e forse migliori. Il Rijks non è enorme come dicono e non presenta le opere migliori dei maggiori artisti olandesi. Evitiamo la casa di Anna Frank.
Proviamo l'atmosfera fumosa di un coffee shop sotto la vecchia chiesa, in una piazzetta caratteristica, circondati da specchi e poster di Bob Marley. Ai turisti offrono canne già rullate, i locali si siedono e cominciano il rituale lento e preciso.
Mentre a Bologna, in piazza Verdi, la sovrintendenza non lascia montare un palco per le feste estive, troviamo piazza Dam, davanti al palazzo reale, piena di giostre, colori, casino. Nonostante la pessima esperienza pizzosa danese, assaggiamo la pizza più buona mai provata prima all'estero in concorrenza solo con la fettona ai wurstel di Trogir. Il mio pezzo "hawaii" con l'ananas che avevo scambiato per patate. I dolci tipici li paghiamo a peso d'oro ma la squisitezza rende al palato ciò che è stato rubato al portafoglio. Per il resto troviamo insalatone, fritto fino a schifirsi e strani pasticci di verdura.
Da bravi turisti non ci lasciamo scappare il mercatino dei fiori e compriamo bulbi di tulipani coloratissimi da portare a casa ai parenti!
Per i canali navigano imbarcazioni-discoteca, imbarcazioni-grigliata, imbarcazioni-appartamento-con-giardino, imbarcazioni-traina-ubriachi-in-canoa.
Amsterdam è bella di giorno e affascinante di notte.
Ultima immagine da conservare e portare via, anche se banale, la luna piena e le luci che si riflettono sui tanti canali, le persone che si godono i primi caldi sulle scale davanti casa e che è possibile osservare muoversi dentro gli appartamenti.
Una grandinata da paura ci ha accolto al nostro rientro in Italia e il primo pensiero è stato passare il confine per tuffarci su una bollente pastasciutta.
Passato un altro esame torno al solito tran tran con questa strana pioggia in sottofondo che dà sollievo al Po e alimenta la mia dolce nostalgia.

Foto pubblicate qui.

17 commenti:

Isabel Green ha detto...

insomma dici che un giro ad amsterdam ne vale la pena?ma tu ci andresti a vivere?cmq sul museo van gogh anke dei miei amici concordano con te...si poteva fare meglio...

guccia ha detto...

Un giro ad Amsterdam vale senz'altro la pena. Si respira un'atmosfera completamente diversa dalla nostra. Comunque per me varrebbe la pena andare in tutti i posti dove non si è ancora stati!
Viverci? Un paio d'anni forse. Per sempre no. Secondo me l'ideale è spostarsi spesso ma avere una buona base nel nostro bel paese che, nonostante la pessima mentalità, resta sempre il posto più bello del mondo ;)

Associazione ImperiaParla! ha detto...

Bentornata Sara.
Se l'iniziativa de Z blog Awards ti piace, affrettati ad andare a votare!
Ciao!

Gianfranco ha detto...

Bentornata! Una curiosità: ma tu, del nostro profondo sud italico, cosa conosci?

guccia ha detto...

solo la Sicilia e la zona di Napoli purtroppo, ma conto di rimediare al più presto ;)
Comunque adoro spassionatamente la Sicilia....

Gianfranco ha detto...

E in particolare cosa conosci della Sicilia? :) scusa l'invadenza...

guccia ha detto...

L'ho girata quasi tutta con un amico di Salemi. Ospitalità, cibo, bellezza.. un posto unico al mondo secondo me

Marco Dale ha detto...

Non ho ancora letto il tuo post,ma volevo cogliere l'occasione per salutarti!!
Bentornata!!!

"Rimangono nel cuore
quelle strade sotto il sole,
bello è ritornare,
ma andare forse è meglio"

Isabel Green ha detto...

su questo sono d'accordo... anche se come dici tu la mentalità è quella che è.pensa che un ragazzo che conosco che faceva il mio liceo, dopo l'uni è andato li come viaggio premio per la laurea, e ci è rimasto.adesso dirige un giornale...

Choppa ha detto...

Osservare l'interno delle case è stupendo, hai ragione: un sogno che diventa realtà. Altro che grande fratello.
A questo punto ti obbligo ad andare a leggere quello che ho scritto su Amsterdam (scaffale "il mondo è piccolo), così puoi darmi ragione! ;)
baci

Carlotta ha detto...

figo il filmato..ma no c'erano le istruzioni per capie se filmava o no? Comunque a me piacerbbe visitare Amsterdam, non l'ho mia vista..

guccia ha detto...

Faaatttoo Chopparella! Bacio ricambiatissimo e bentornata!!!

Carlotta c'era solo un conto alla rovescia che abbiamo interpretato come l'attesa prima della registrazione... abbiamo interpretato male! Comunque simpatica cosa da mettere a disposizione e in fondo così il tutto è venuto più simpatico! :D
Sì Amsterdam vale bene un giro.
Stiamo già organizzando il prossimo :P Tu lo capisci il mio bisogno di vagabondare ;)

spina ha detto...

ciao Guccia!!
Ben tornata!!
me sa che pure io bisogna che ci passo in questa bella e strana cittá!!
Chissá che non sará uno dei prox viaggi??
Per il resto adesso mi godo l'ultimo mese e mezzo di Madrid..
.. poi tesi!!
Poi
boh?
Oltre al gatto prendete anche un disoccupato??
dai scherzo!!

guccia ha detto...

Spina propongo di mettere su qualcosa insieme a Bologna!
Intanto goditelo tutto questo ultimo mese e mezzo e poi prima di qualsiasi orribile e spaventoso pensiero, parti, che te lo meriti!

maurob ha detto...

Bella Amsterdam.
Anche se devo dire che difficilmente ci andrei a vivere.
Non so ma mi sembra troppo il paese dei balocchi per certi versi.
o almeno in molti lo vedono così ed in effetti a volte ti viene da pensare che lo sia...

maurob ha detto...

Giusto ben tornataaaaaaaaaaaaaaa

Anonimo ha detto...

Continuo a guardare il tuo viso e il tuo sorriso. Non esiste Gioconda che possa uguagliarlo.