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29 ottobre 2007

Angoli di Roma.


Non è facile riordinare i pensieri in un treno che viaggia in mezzo alla notte. Mi aggrappo alle poche luci della campagna laziale in cerca di un segnale di ragione, di parole in fila dentro e oltre il sentimento. Cerco un'ancora di luce, oltre la monotonia del buio, per la mia anima che non ne vuole sapere di restarsene seduta col corpo e alla fine deraglia. Guardo dormire la stanchezza di Gabriele, i suoi occhi chiusi sulle chiese di Roma e la bocca semiaperta a ricordare un sapore condiviso. Mangio biscotti per sopravvivere alla nostalgia amara, olive per non farmi travolgere dalla dolcezza. Telefono a casa, mando messaggi contrari al senso di marcia.

Roma ci si è mostrata in tutta la sua generosità.

Era solo ieri che respiravo l'odore dell'incenso di un rito profano oltre la porta pesante del pantheon e seguivo strade che si ritagliavano spazio fra proprietà ecclesiali dove si conserva il rito antico di una messa per pochi, parole in tedesco pronunciate da un parroco alto e diritto, fedeli seri a circondarlo nell'abbraccio di una comunità ermetica e sfumata dalla medievale bellezza atroce di S.Stefano rotondo.
Solo ieri a trastevere mi emozionavo nella luce che filtrava da una finestra in una scia di polvere, fumo, sudore di un ritorno insperato d'estate, spiavo centinaia di pensieri scritti e lasciati nelle mani del santo, mi perdevo nell'edera rossa che avvolge le case, ci mascheravamo insieme da turisti davanti ad un piatto fumante di rigatoni cacio e pepe. A S.Giovanni in laterano conversavo con le statue bianche che chiedevano ai passanti compagnia, oltre la solitudine di un tetto e in metropolitana scrutavo curiosa le facce, le espressioni diverse e giocavo a far finta di capire le parole, le inflessioni di tutto il mondo. Mi rilassavo e riflettevo nei chiostri dove riposano gli ulivi, la bellezza, il pensiero, fra i tavolini dei bar pieni di lingue e gelati, nella musica che riempiva le strade.
Al campo nomadi avevano steso e le donne abitavano fra un meraviglioso regalo di raggi estivi, l'odore del bucato, gli schiamazzi dei bambini, il riposo degli uomini.
Abbiamo camminato ore e ore senza essere stanchi e il nostro passo, vicino alla fontana di piazza del popolo, si è incontrato con altri passi di cui, ancora adesso, sento il rumore ritmato, in questa strada dal cielo grigio dove camminiamo ancora insieme.
Roma, la città delle contraddizioni, ci ha dato due giorni d'amore e ci ha traditi nell'accettare la beatificazione di 498 assassini di uomini e di libertà, torturatori franchisti.
Grazie a Nicoletta e Mariano la città eterna non ci è mai sembrata così bella, le nostre labbra non si sono mai stese così a lungo in un sorriso. Anche il tempo era nostro complice, e ci ha regalato un'ora solare che posticipava il momento del ritorno, rendeva relativo lo scorrere tiranno dei minuti.
Impossibile ringraziare per tanto affetto e ricchezza, cercare di spiegare quanto è ricambiato.
D'ora in poi dietro le nostre spalle secoli di storia passata, davanti ai nostri occhi una vita da scrivere e riscrivere assieme.

Le foto degli angoli di Roma le trovate qui.

12 commenti:

Associazione ImperiaParla! ha detto...

Ah..che invidia..quanto mi piace Roma!

Gianfranco ha detto...

Perfetto, sei riuscita a farmi precipitare nella nostalgia di tornare a Roma :(

Anonimo ha detto...

che belli, gli angoli! ( e tu, ma era sottinteso)

Franca ha detto...

Peccato esserci capitata in un giorno rovinato dalla mega beatificazione di San Pietro!

tangalor ha detto...

Roma è fantastica!

Chit ha detto...

Con queste parole sei sicuramente riuscita a portare in giro per quelle vie anche noi, grazie.
Roma è una splendida città e mi sono sempre riproposto di andarla a vedere con calma, questo scritto mi a fatto venir voglia di accelerare i tempi.

Glauco Silvestri ha detto...

Ehi... potevi aspettare la prossima settimana, no? Ci sarà la presentazione del mio libro :)

Anonimo ha detto...

La mega beatificazione di San Pietro semmai sarà stato un motivo in più per visitare Roma!

Carlotta ha detto...

Nonostante in questo momento non riesca a sentire la nostalgia per nessun posto, la tua descrizione di Roma mi strappa un sorriso, e una gran voglia di ritornarci..
A presto..
Carlotta

Anonimo ha detto...

Bellissimo pezzo. Emozionante (ed emozionato). Un treno nella notte mi ha portato a Roma anni fa. Roma arsa dal sole e dal caldo. Roma caotica. Roma svagata al Pincio. Stazione Termini ai piedi del cuore.
:*

Anonimo ha detto...

Ho visto Roma solo da piccola, nel 1996. Mi hai fatto venire voglia di tornarci :)

Marco Dale ha detto...

Roma è bellissima,ogni volta che la visito adoro fare chilometri a piedi,ogni volta mi stupisce,mi incanta,è come una donna che conosci da una vita e che da una vita riesce a sorprenderti!