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22 marzo 2008

Misticanza 2.0

Contro il gran numero di ideologie
che noi abbiamo rifiutato
l'unica grande invenzione davvero efficace
e che ci piace è
questa dittatura imposta dal mercato.

Giorgio Gaber

Fra giornate passate a sciogliere pagine d'inchiostro in caffè annacquati il sollievo di laghi nelle fossette agli angoli della bocca di bimbi felici. Ridare vita alla cose morte e creare poesia con ciò che è vivo solo in potenza.

Sono stata lontana da internet e dal sole per un esame che ha preteso più vita di quel che meritava, ma ho comunque un pò di cose da raccontare e ricordare e voglio farlo qui, in questo pezzo di carta inodore.
Al Museo Guatelli ho collaborato ai laboratori didattici con i bambini delle elementari. Abbiamo costruito sorrisi e burattini e, timida, ho visto alzarsi prima una, poi tante manine a chiamarmi "maestra", io che so che sarò studentessa per sempre perché una vita intera non basta ad imparare per potersi davvero dichiarare maestri di qualcosa. E ho preso il giallo filo di lana fra le mani, i pezzi di stracci, i cucchiai di legno per cucinare, le matite colorate, i piccoli telai e con loro - e altre splendide persone - ho creato figure pronte a prendere vita grazie alla fantasia anarchica e esplosiva dei bambini.
Oggi per la strada una donna di quattro anni non rinunciava al suo ombrello colorato, in pieno sole, nonostante i tentativi di sua madre e io meravigliavo del suo mondo libero, senza regole, dove un ombrello non ripara dalla pioggia, ma è una macchia di colore nel grigio di palazzi sporchi di periferia.
C'è stato Paolini in facoltà, a presentare il suo ultimo spettacolo. Recitando, chiacchierando, giocando, disperando, resistendo, ha portato il ricordo di un mondo scomparso (il suo, quello di suo padre) e la forza di credere ancora in un mondo diverso da quello degli acquisti di emozioni a rate. Ha portato la critica alla società del mercato, dimostrando che teatro civico è anche economia, citando Rifkin e la Thatcher, fra un nugolo di pensieri disordinati e potenti. E io, sotto i notturni portici di una Bologna stanca, mi sono incazzata e ho pure pianto per questo. Solo questa malata cultura, per cui da sei anni muoio e rinasco sui libri, può arginare l'abbandono dello stato, la fuga interessata dell'industria, l'avanzare delle mafie.
In macchina, con l'autoradio alto che lasciava filtrare musica oltre il finestrino appena abbassato su questa ondata di primavera, ho stupito di ciò che nel 2003 riusciva ancora a pubblicare Gaber che ora, a distanza di pochissimi anni, non ci sarebbe mai permesso. Ho urlato con lui che sprofondasse il vaticano.
Ho camminato in mercato lasciandomi trasportare dalla folla liquida. C'era una donna anziana che vendeva a cinque euro disegni di gatti. Una povera donna di Salerno, con il velo in testa e la gonna lunga fin sopra le caviglie, qualche ciuffo di capelli bianchi indomiti, le calze corte. Con lei ho parlato, mentre la gente ci spingeva, ci travolgeva, comprava stock di abiti firmati e prosciutto che non aveva odore. E, ora, col suo gatto sulla scrivania, che lascia macchie di pastello sulle dita, ho avuto bisogno di queste disordinate parole ad arginare l'onda di vita che mi è passata fra le mani e che, inutilmente, provo a trattenere scrivendo.
Intanto Maria Pia, con cui ho riscoperto di nuovo Bologna e S.Stefano, in treno se ne torna a Potenza e alla sua splendida Matera accompagnata da cento nuovi ricordi.

19 commenti:

Associazione ImperiaParla! ha detto...

Solo tu riesci a cogliere e poi a trasmettere sensazioni uniche.

Alzata con pugno ha detto...

Disordinate parole? Hanno dentro una linearità e sapienza che non hai idea. La parola "mercatino" mi ha portato alla mente quello di Ballarò, dove però ogni venditore è un'anima diversa, e non ci sono vestiti firmati, ma prosciutto, formaggio, olive e melenzane che impregnano l'aria. Anche i mercatini sono diversi da città a città.

Franca ha detto...

Quanti piccoli pezzetti di vita!
Quella vita che coinvolge e travolge ad ogni angolo di strada...

Radiant ha detto...

Amaro Gaber... :|
Ma... a tre quarti del tuo testo c'è una citazione da un certo film che ci piace tanto? Se è volontaria, è molto raffinata. :) Kisses

Lo'

Anonimo ha detto...

Concordo con Ed
Un caro saluto

guccia ha detto...

Radiant assolutamente involontaria e non so neanche a cosa ti riferisci.
Bentornato.

Grazie a tutti, sono sensazioni stupende, ma più bello è condividerle.

alzata con pugno al Nord anche i mercati sono snaturati. Ma non è colpa del mercato, è colpa nostra, il mercato di per se è sempre, potenzialmente, luogo d'incontro. Siamo noi che distruggiamo e omogeneizziamo tutto. Poi ti capita di incontrare un pezzo di mercato autentico e commuoverti, come è successo a me.

Chit ha detto...

Perdonami l'off-topic ma anch'io sono stato rapito da eventi ed imprevisti quindi riesco solo oggi a venire a lasciarti i miei più sinceri auguri di buona e serena Pasqua.
Un abbraccio di cuore.

Anonimo ha detto...

eheh, bel racconto.
Quando iniziai a lavorare nelle colonie, secoli fa, anche a me colpì che i bimbi mi chiamassero "maestro".
Poi però ci ho trovato anche un lato ironico e sulla cosa ci giocavo.

marina ha detto...

quanto mi piace il tuo modo di raccontare! e la donna di quattro anni è puro genio!
auguri marina

Anonimo ha detto...

Tutto ci riguarda e su tutto dobbiamo impegnarci. Sono tempi bui, tempi di fascismo e clericalismo. Gli emarginati, le donne oppresse da una società maschilista e clericale, gli immigrati, gli esclusi, tutti quelli che pur facendo una vita normale, stentano, arrancano, vedono i propri desideri ed i propri sogni calpestati dall'arroganza del potere di turno, per i libertari, gli atei, per tutto quel mondo che non trova cittadinanza, che non può esprimere se stesso senza essere criminalizzato, stigmatizzato, allontanato, escluso. Tutte e tutti dobbiamo renderci conto della deriva autoritaria del nostro paese, dove ormai le leggi che si presume dovrebbero regolare la vita comune sono lettera morta, mero strumento dell'oligarchia al potere, un'oligarchia ricca e parassitaria, che vive all'ombra di istituzioni di cui una volta di più si deve constatare la sostanziale continuità storica con il fascismo, mai del
tutto interrotta nella storia mancata di quella he avrebbe dovuto essere una democrazia.
Cerco di documentare questo imbarbarimento e questa deriva partendo con i più deboli, gli ultimi, i perseguitati, quelli da cacciare: gli zingari. Con una canzone di De André ed un video sul Porrajmos, lo sterminio nazista dei Rom.

http://www.iltrenodinotte.ilcannocchiale.it/post/1620302.html
http://www.iltrenodinotte.ilcannocchiale.it/?yy=2007&mm=8

saluti libertari
el

Anonimo ha detto...

Se passo per Ancona ti avviso, forse il mese entrante.
ciao
el

Anonimo ha detto...

Che bei pezzi di vita. Vale la pena fare queste esperienze soprattutto col tuo entusiasmo. Ed è proprio vero dovremmo rimanere eterni studenti. Io sono più vecchia di te e sento che ho tante cose da imparare, forse troppe e non mi basterà tuta la vita. Un abbraccio. Giulia

Roberto ha detto...

E'bello leggerti trasmetti quello che hai vissuto.
Che dire, la donna di quattro anni è stupenda.
Un caro saluto da chi la vita la prende giorno per giorno-
Roberto

lupakkio ha detto...

Purtroppo non ho mai troppo tempo da trascorrere in internet.. ma i mei 5 minuti per abbandonarmi ai tuoi scritti li trovo sempre.Ed ogni volta riesci ad emozionarmi.. cosi'.. semplicemente con delle parole!!! Anche se so che e' superfluo ricordartelo.. non smettere mai di credere sogni.. lontano ma vicino

Matteo...
Testa alta e sole in faccia!!!

Carlotta ha detto...

anch'io sono estasiata dall'immagine della donna di 4 anni.Le tue parole mi rimandano immagini così nitide di posti di cui ho spesso molta malinconia!

Chit ha detto...

Finalmente sono riuscito a venire a leggere con calma questo pezzo che ancora una volta ci permette di vivere delle sensazioni magiche.
Grazie.

DRESSEL ha detto...

è tutto così bello...da gaber (che adoro) al mercatino. ma, se vogliamo, c'è anche molta tristezza

Anonimo ha detto...

per la prima volta sono entrata nel tuo blog complimenti per il lavoro che stai facendo al Museo Guatelli con i bambini un bacio Agnese

guccia ha detto...

Bacio ricambiatissimo Agnese, ti aspetto per il 25 Aprile!