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18 ottobre 2007

Essere donna non è una macchia di sangue

A mia mamma che ha radunato tutto l'amore possibile e mi ha restituito quelle lettere, che ha raggiunto con me la nostra stazione; a mia nonna che ha resistito alle atroci sofferenze della sua vita fino a permettermi di nascere e di cambiarmi parecchi pannolini; all'altra mia nonna che non ha accettato che l'amore possa essere distrutto dalla morte; a Stefano che vuole fare un film sulle donne.

Diventare donna non è una macchia di sangue, quella mattina l'unica consapevolezza che acquisisci è la posizione fisica delle tue ovaie e un forte mal di pancia che ti renderà intrattabile per tutti i cinque giorni al mese della tua vita.
Non si diventa donne nemmeno con la seconda macchia di sangue, a farti donna è quando il tuo ragazzo, la prima volta, non ce l'ha fatta e tu, dolcemente, riesci a fargli capire che vale molto di più quella sua tenera emozione che un lenzuolo da lavare.
Di certo diventare donna è una grave forma di autolesionismo, quando ci si crede in dovere di sacrificarsi per gli altri e quando sacrificarsi per gli altri non serve proprio a niente oltre ad una continua gratificazione della propria tendenza al martirio.
Donna ricordati che chi accetta il tuo sacrificio senza sofferenza, di certo non lo merita.
Perdonare uno stupratore non deve essere cosa da donna, lasciamolo alle sante e al perdono cristiano, che fa più danno della violenza.
Essere donna è sposarsi tanto quanto avere il coraggio di divorziare o rimanere zitella.
Solo una donna può partorire il figlio di un uomo o decidere di abortirne il feto.
Diventare donna può essere mettere solo un trucco leggero o comprare una gonna, dopo una vita di pantaloni, e poi vergognarsi di indossarla, ma in casa provarla e riprovarla; diventare donna è capire quanto potere esercita il tuo corpo sugli uomini e nasconderlo o abusarne, soffrire come un cane per una ceretta o fregarsene di avere i baffi.
Qualcuna diventa donna cominciando a desiderare i sogni repressi, altre non volendo morire e lottando contro la vecchiaia, o quel tremendo male incurabile, per vedere nascere i figli dei propri figli, i figli dei propri nipoti, altre ancora capiscono di essere ormai donne quando smettono di considerare un sacrificio i lavori di casa e si accorgono di aver costruito un nido insieme all'uomo della loro vita.
Diventare donna è avere accanto almeno altre due donne, di altre due generazioni, è sentirsi belle con quella ruga vicino agli occhi o non tollerarla.
Essere donna è portare il velo con convinzione o non accettarlo e così essere costrette a dover rinunciare per questo alla propria religione e alla propria famiglia, dover accettare un matrimonio combinato, non avere il coraggio di denunciare una violenza domestica, crescere i propri fratelli orfani, curarsi dei genitori anziani non indipendenti.
Se diventare donna è, come io credo, essenzialmente, desiderarlo, soffrirne e compiere delle scelte, anche un uomo può davvero diventare una donna.
Sono donne tanto i travestiti di Almodóvar, quanto le martiri di Lars Von Trier. E' donna Medea, che sacrifica i suoi figli per colpire il suo uomo che l'ha tradita, tanto quanto lo sono le casalinghe che, quotidianamente, si fanno succhiare la vita da famiglie parassita o quanto lo è una vedova che rispetta la sua vedovanza fino alla morte.
Ogni donna è donna a modo suo, ma tutte sono accomunate da uno straziante e dolce dolore di fondo, da un forte altruismo e una morbosa sensibilità, lato imprescindibile dell'essere state donne nei secoli in una società dove hanno dominato i maschi, ma l'universo femminile per gli uomini era sostegno discreto, spalla, realizzazione del desiderio narcisistico di vivere oltre la morte.

14 commenti:

Gianfranco ha detto...

Posso condividere limitatamente alla mia condizione di uomo, e apprezzare profondamente quanto scrivi. Ciò che è certo, da parte mia, è quanto scrivi nell'ultimo periodo...

Isabel Green ha detto...

è bellissimo e approvo tutto in pieno ;)

Choppa ha detto...

vivere il prodigio del tuo ciclo mensile, ostentando sicumera....

guccia ha detto...

Ho sempre scritto tanto, ma non ho mai pubblicato molto per mancanza di coraggio o di voglia.
Quando ricomincio a studiare, otto, dieci ore su questa scrivania penso troppo e guardo troppo spesso il monitor ;)

Chit ha detto...

Essere donne è ben di più, essere donne significa il più delle volte guardare il mondo con un equilibrio ed una serenità interiore che noi ometti ce li scordiamo anche dopo anni di corsi di yoga!
Impossibile un mondo senza donne e... chissà cosa succederebbe se le lasciassero scendere veramente in politica? ;-)

Mimmo ha detto...

.....ottimo, Guccia!

concordo in pieno!!!

Franca ha detto...

Essere donna: un universo infinito costellato di tante stelle diverse eppure tutte lucenti

Marco Dale ha detto...

C'è poco da commentare,mi viene quasi voglia di diventare donna!!!!

maurob ha detto...

Brava ...
Bello quello che hai scritto ...

Anonimo ha detto...

Il modo in cui esprimi i tuoi pensieri mi piace sempre tanto. Che bello questo post!

Anonimo ha detto...

Veramente emozionante...brava brava...sigh...

Gianfranco Guccia ha detto...

Ciao Sara, ti chiamo così perché il tuo è bellissimo, te l'ho già detto e qui lo ripeto.
Ed è bello il tuo concetto di essere donna.
Ed è stupendo il modo in cui lo descrivi.
Con l'affetto e l'Amicizia di sempre.
Un caro ed affettuoso saluto A Voi tutti.
Gianfranco.

Gianfranco Guccia ha detto...

Scusami, sono molto stanco, il soggetto del primo periodo era ovviamente il Tuo Nome.
Ancora un abbraccio.
Gianfranco

Gaspare Armato ha detto...

A volte mi piace ritornare su qualche tuo vecchio post e rileggerlo.
Rino, augurando buona domenica.