Google
 

09 ottobre 2007

La storia lo assolverà

Quest'anno, appositamente, ho evitato di ricordare il quarantesimo anniversario della morte di Che Guevara. Perché quando si parla del Che, inevitabilmente, si parla di Cuba e, quando si parla di Cuba, inevitabilmente, si parla di Fidel Castro. Ho deciso, invece, sul finire della serata, di gettarmi nella polemica scatenatasi in vari blog.
Bene, Cuba, dalla fine degli anni cinquanta è governata da questo uomo apparentemente duro, sempre in uniforme militare. Io, guardandolo, per prima cosa mi chiedo: perché, Fidel, quell'uniforme ancora oggi? Se davvero, come molti dicono, ti sei fatto mangiare dalla voglia di potere, perché non hai indossato la cravatta dei ricchi? Perché te ne vai in giro per le strade di Cuba, senza scorta, con una vecchia mercedes? Perché invece di dedicare anima e corpo allo stato non ti godi un pò la vita che, probabilmente, stai per finire? La risposta che mi sono data è che Fidel, la divisa, non può togliersela. Non può perché la sua piccola nazione è ancora in guerra, anche se abbandonata e condannata dall'opinione pubblica e dai governi del mondo intero. Sono all'ordine del giorno le spie americane trovate a promettere denaro in cambio di una democrazia fantoccio che non farebbe altro che riappropriarsi delle risorse, delle multinazionali, che riaprirebbe le case di prostituzione per vendere agli americani, per l'ennesima volta, le donne, il popolo cubano. Fidel questo lo sa, Fidel, ogni giorno di questi cinquant'anni ha temuto l'attacco che non avrebbero potuto respingere. Nonostante questo, nonostante un embargo che affosserebbe noi paesi ricchi, ha dato cibo, istruzione e sanità a tutti i suoi cittadini e anche a poveri del resto del mondo, fra cui americani. Senza contare gli sforzi democratici degli ultimi anni: fra tutti le elezioni dei governi municipali, probabilmente più democratiche delle nostre. Sicuramente quest'uomo, in quanto tale, avrà commesso degli sbagli, ma guardandolo in quegli occhi stanchi, sentendo la commozione che trasuda dalle sue parole quando ricorda la figura del Che, sicuramente, io so che in quelle condizioni nessuno avrebbe potuto fare di più. Il Che è stato un grande idealista e resterà per sempre (capitalismo e magliette permettendo) nel cuore di tutti i giovani del mondo, la sua speranza di un mondo migliore sarà sempre difesa, resterà giovane e perfetto. Fidel, invece, è l'uomo che ha dovuto fare il lavoro sporco, quello necessario, quotidiano e resterà uomo, un grande uomo.
E ricordatevi: giudicare un uomo estraendolo dal suo contesto storico e sociale è solo faziosità.

37 commenti:

Gianfranco ha detto...

Il mio sogno è raggiungere Cuba prima della morte di Fidel. Probabilmente non riuscirò a realizzarlo a causa della mancanza di tempo e, soprattutto, denaro. Auguro a lui lunga vita, più che per le mie egoistiche necessità, per il popolo cubano, probabilmente il più grande dei popoli di oggi...

Richie ha detto...

La tua analisi mi piace molto, la condivido. Condivido l'astio contro l'imperialismo americano.

Marco Dale ha detto...

Per caso mi sono imbattuto in varie trasmissioni che ricordavano l'anniversario della morte del Che,è ho trovato vergognoso i vari modi in cui è stato infangato!!!!La televisione italiana è davvero vergognosa!

Anonimo ha detto...

Come da commenti già postati nel Blog di Franca, ritengo che Castro sarebbe stato più credibile di fronte alla comunità internazionale se avesse goduto di un mandato popolare come legittimo presidente di Cuba, piuttosto che come dittatore in carica da quasi 50 anni, e che come tale non può rappresentare i Cubani di fronte la la comunità internazionale, in quanto privo di un mandato popolare conferitogli attraverso libere elezioni.
Naturalmente, anche in questa sede, ribadisco che questa è solo la mia personale opinione.
Un caro saluto.
Gianni

Robba12 ha detto...

Devo ammettere che la tua analisi è ben fatta, ma lasciami dire che definire il Che giovane e perfetto mi sembra un tantino un'esagerazione...infondo, mi pare che anche lui si sia sporcato un pochino le mani o sbaglio ?

guccia ha detto...

gianfranco, anche a me piacerebbe vedere Cuba, Cuba prima che torni ad essere un paese del terzo mondo.

Grazie richie, ricambierò presto la visita.

marco mi aspettavo i commenti negativi su Fidel, ma il TG2 è riuscito a infangare anche la memoria del Che, non per niente Riotta è di AN. Lo hanno considerato un terrorista, ormai tutto quello che si muove contro l'occidente, contro lo sfruttamento lo è. E' vero, Ernesto ha usato violenza, per questo anch'io non mi sono mai considerata pacifista. Violenza scatena violenza, ma la violenza per autodifesa non è condannata neanche quando si è di fronte ad un assassinio per legittima difesa. Inoltre non si possono paragonare i metodi usati dai dittatori e dai loro soldati contro i guerriglieri (e contro la popolazione civile) e quelli dei guerriglieri che hanno sempre dimostrato un rispetto profondo della vita umana e combattono solo per necessità, per difendere il loro popolo (come i nostri partigiani).

gianni quello che penso l'ho scritto nel post, non credere che fosse il sogno della vita di Fidel fare da padre al popolo cubano, ha i suoi figli: In un'intervista gli hanno chiesto se è un buon padre, lui ha risposto: se valutate l'essere un buon padre col tempo che ho dedicato ai miei figli no, non lo sono, anche se ogni volta che ho potuto essere con loro ho cercato di dargli tutto me stesso. Non ha mire di potere o di soldi, dedica ogni minuto della sua vita al suo popolo e lo fa perché costretto... davvero credete che se avesse potuto non avrebbe aperto più di così? Non può, lui lo sa cosa significa vivere sotto dominio americano, sotto perenne stato di guerra, e sa anche cosa significa avere ristrettezze in alcuni diritti civili, ma ha dato al suo popolo tutto quello che poteva. E sì, comunque, il sudamerica per liberarsi dal giogo dell'America ha bisogno di un periodo di transizione guidato da grandi padri... ricordi cosa hanno fatto ad Allende che cercava la strada democratica??? Il problema di Fidel è stato l'isolamento, per il quale noi stessi siamo colpevoli. Anche per questo Ernesto sapeva l'importanza di esportare la rivoluzione, il popolo sudamericano è un unico grande popolo e solo unito può sconfiggere davvero il colosso americano che lo insanguina da secoli (altro che cinquant'anni come periodo sufficiente...)
Se tutti considerassero in maniera paterna il prossimo, allora sì che sarebbe un mondo migliore. Io credo che invece sia il lato più dolce del socialismo sudamericano.

captain che ti rispondo a fare? Si è sporcato le mani??? Un medico asmatico che curava anche i nemici e che è sceso in campo, lasciando una situazione di benessere economico, dopo aver vissuto con la propria pelle il sudore dei minatori, l'abbandono dei lebbrosi, la fame del suo popolo? Lui si è sporcato le mani??? Lui ha sacrificato la sua vita per gli altri, sputiamogli pure addosso. Ma che ti rispondo a fare?

Robba12 ha detto...

Scusami tanto, ma non mi pare proprio di averlo insultato e non capisco questo tuo modo di reagire...io sto solo dicendo che essendo lui un militare convinto, ha anche ucciso parecchie persone se non erro...detto questo, anche per me è stato un personaggio davvero degno di nota, ma da qui alla perfezione, certo ce ne passa...
Se poi tu sei tanto simpatica da non aver voglia di rispondere ad una mia sensata puntualizzazione, fai come ti pare, il blog è tuo...

guccia ha detto...

Infatti è mio e sono totalmente antipatica. Le cose si dicono o non si dicono, non mi piacciono le vie di mezzo. Si vede che non hai mai sperimentato la vita sotto un regime filo-americano. Ha scelto di essere un militare? No, è stato obbligato dalle necessità del suo popolo.

Anonimo ha detto...

Scusami Guccia, quanto hai riferito è la tua opinione e la rispetto in ogni caso, ma la questione, secondo me, è un po' diversa.
Non ritengo sia giusta la guerra preventiva né l'esportazione del modello democratico in altri paesi, tanto più con l'uso della forza. Non ritengo lecito attaccare deliberatamente un altro paese o intervenire in armi entro i suoi confini, a meno che non costituisca un reale pericolo per la sicurezza globale o vi sia uno stato di grave sofferenza della popolazione di quel paese, e comunque non prima che l'ONU (di cui comunque riconosco i limiti) abbia sancito l'esigenza dell'intervento a fronte di serie ed approfondite verifiche.
Per coerenza a quello che è il mio pensiero non posso ritenere lecito "esportare la rivoluzione" andando ad guerreggiare fuori dei confini nazionali.
Che mi risulti il Che non è mai stato eccessivamente bonario nei confronti dei suoi nemici, si ricordi la condanna a morte che inflisse a 55 esponenti del vecchio regime quando entrò nel governo cubano accanto a Castro; si ricordi le sue azioni in Guatemala ed addirittura in Congo; si ricordi anche il tentativo di conciliare i rapporti tra l’ex Unione Sovietica e la Cina (che men che mai in quel periodo potevano definirsi nazioni rispettose dei diritti umani) affinché trovassero un accordo contro l'"imperialismo" dell'occidente (non oso pensare cosa sarebbe potuto accadere se fosse riuscito nel suo intento).
Se da un canto è stato abile è ammirevole quando difese i confini cubani dall'assalto degli esuli, armati e fiancheggiati dall'America (l'episodio della baia dei porci), altrettanto non può dirsi quando la sua azione si spostava oltre le frontiere del paese che lui aveva contribuito a liberare e che considerava la sua patria.
Per quanto sopra detto ribadisco che: o si è contro la guerra o non lo si è; o si è per la democrazia e per il rispetto dei diritti umani o non lo si è.
In merito al concetto dell'autodifesa ritengo sia un diritto sancito da ogni costituzione civile e democratica; se qualcuno mi attaccasse senza motivo entro i limiti del mio spazio vitale sarei io il primo ad agire di conseguenza, ma mai penserei di andare ad inseguire un essere umano entro la sua casa e, per di più, in un altro luogo della terra, cercando di eliminarlo magari perché ha soltanto proferito minacce nei miei confronti, senza il reale pericolo per la propria vita che è la base sul quale si fonda il concetto giuridico di legittima difesa.
Ripeto, questa è sempre la mia personale opinione.
Gianni.

spina ha detto...

Seguiremos adelante
como junto a ti seguimos
y con Fidel te decimos
Hasta Siempre Comandante!!!

spina ha detto...

Ho letto i commenti postati e mi vengono alcune riflessioni da fare..
Anzitutto voglio dire che sono perfettamente d'accordo con Sara e su tutto tranne su una cosa..
.. ovviamente non esistono uomini perfetti e la figura del Che non può esimersi da questo..
... Detto questo trovo abbastanza fuorviante i commenti che leggo sul rispetto dei diritti umani e blablablabla..
Perchè se anche è vero che il Che uccise tante persone,
lo fece in maniera disinteressata e nei modi che i tempi richiedevano..
.. Non scordiamoci di come fosse il mondo quella volta!!
I paladini della democrazia lanciavano il napalm sul Vietnam e nessuno seriamente ha fatto mai un'analisi storica su tutte le porcate che hanno fatto gli imperialisti nel mondo..
.. per non parlare delle ultime a partire dalla trama dell'11 settembre che risulta a tutt'oggi da una parte il fatto che determina il mondo di oggi e dall'altra una grande bufala...
Non si può parlare di diritti umani quando la stessa cosa viene violata anche nel nostro paese e quando succede tutti si tappano gli occhi..
.. ce la ricordiamo Genova???
Il Che e Fidel vivevano in un mondo 40 anni fà che era ben differente...
.. e questo tentativo di schernire quegli avvenimenti non ci fanno neanche prendere coscienza su cosa è e su cosa è stata la storia..
.. Che Guevara era un partigiano e come i nostri partigiani uccideva...
.. ma l'uccidere non significa liberare...
.. l'uccidere e il combattere è solo un mezzo, talvolta necessario, per liberarsi..
é vero!!
Che Guevara appoggiava le guerriglie in tutto il mondo...
.. ma vogliamo ricordarci di come era il Congo quando venne ucciso Lumumba? O di come era il Guatemala. La CIA, con un piccolo gruppo di guatemaltechi rovesciò il governo guatemalteco democraticamente eletto presieduto da Jacobo Arbenz Guzmán nel 1954, dopo che il governo espropriò terra inutilizzata possieduta dalla United Fruit Company, una società statunitense.
Quello era il mondo e non si può parlare di diritti umani senza contestualizzarli sia nel tempo che nello spazio!!!
Infine,
Che Guevara non ha mai tentato di riappacificare Urss e Cina perchè nei suoi viaggi come ambasciatore di Cuba l'Urss l'ha criticata e anche aspramente!!!

guccia ha detto...

Si esporta la rivoluzione sempre e soltanto col consenso popolare. Infatti il Che ha sbagliato (quando dico che è perfetto voglio solo riferirmi all'idea di fondo, l'uomo, in quanto uomo, è sempre soggetto a sbaglio) ad andare in Bolivia (e non in Congo dove il suo intervento e quello dei soldati cubani è stato fondamentale per tutelare la popolazione da un'invasione pilotata, violenta e illegittima di cui nessuno stato occidentale si è fatto carico) perché non era sicuro del sostegno popolare e di quello del partito comunista che infatti lo ha abbandonato. Guevara considerava il sudamerica un unico grande paese, per affinità culturali e necessità di liberarsi dalla stessa forma di oppressione. Il che e Fidel più volte hanno criticato la Russia, ne hanno cercato l'appoggio in un primo momento, bisognosi di quell'aiuto che la comunità internazionale gli ha sempre negato. Fidel aveva paura di quei missili nucleari, ma non aveva altra possibilità per costringere l'America a rispettare i suoi confini nazionali.
Quando si è in guerra le vittime ci sono da entrambe le parti. Una fucilazione non è una tortura. Non rinnego la resistenza italiana anche se i partigiani erano costretti ad uccidere. Io non sono pacifista, lo ribadisco, credo che un popolo possa legittimamente ribellarsi anche usando la violenza in mancanza di uno strumento alternativo. Democrazia? Quale democrazia? L'America è una democrazia? Facile criticare Russia e Cina, per prima lo faccio, invece lo schifo che l'America sta facendo nel mondo, non è altrettanto obbrobrioso perché si chiama democrazia? Mi spaventa quasi più di un regime questa ragione della maggioranza e, come scrive Daniele,con cui sono perfettamente d'accordo, mi è bastata viverla sulla pelle a Genova la democrazia e la libertà di pensiero italiana. Mi hanno fatto rabbrividire le prova scientifiche che testimoniano che l'11 settembre è tutta una farsa organizzata dagli USA.
Continuo ad ammirare il grande sacrificio di Fidel e capisco ogni sua difficoltà, vedo che tutto quello che ha fatto lo ha fatto solo per il bene della sua gente, senza nessun tornaconto personale, senza distruggere interi paesi nel nome del petrolio o del denaro. Prima di giudicare, proviamo almeno a sottoporci ad una attenta autocritica.

Anonimo ha detto...

@spina:)non entro del merito di alcune asserzioni del tipo "...lo fece in maniera disinteressata..."(con riferimento a "l'uccidere tante persone")...non commento frasi da te usate come "..Detto questo trovo abbastanza fuorviante i commenti che leggo sul rispetto dei diritti umani e blablablabla.." perchè entrambe le espressioni si commentano da sole.
Ma non credo proprio di aver voluto schernire alcuno con le mie argomentazioni, frutto, ripeto, di mie personali opinioni che non intendo assolutamente far valere come forma di giudizio.
In secondo luogo: non sono abituato a proferire sonore balle, mi si contesti, caso mai, le fonti da cui ho tratto le notizie, che per mia onestà intellettuale qui riporto:
"L'orientamento filo cinese di Guevara era sempre più problematico per Cuba, mano a mano che l'economia del paese diventava sempre più dipendente dall'Unione Sovietica. Dai primi giorni della rivoluzione cubana, Guevara era stato considerato un sostenitore della strategia maoista nell'America Latina. Il suo piano per una rapida industrializzazione di Cuba per molti era comparabile alla campagna cinese del grande balzo in avanti. Secondo diversi osservatori occidentali della situazione cubana, l'opposizione di Guevara alle raccomandazioni ed alle condizioni sovietiche, che Castro aveva dovuto accettare, potrebbe essere la ragione del suo allontanamento dalla vita pubblica. D'altronde, sia Guevara che Castro sostenevano l'idea di un fronte unico tra Unione Sovietica e Cina, tentando anche, senza successo, di riconciliare le due maggiori potenze comuniste." (Fonte Wikipedia).
Inoltre, se dobbiamo menzionare "le porcate" elenchiamole tutte e non solo quelle poste in essere dai "paladini della giustizia",
giusto per una questione di equità.
Gianni.

Robba12 ha detto...

credo che Gianni abbia colto davvero nel segno...e poi non capisco questo tuo infervorarti, ho solo fatto un piccolo appunto del tutto lecito, non ho mica detto che è stato un infamone...ribadisco è stato un grande uomo, ma con anche delle ombre , come tanti del resto...se poi si vuol far finta che non sia vero, è un altro discorso...

Franca ha detto...

HASTA SIEMPRE, COMANDANTE!

Anonimo ha detto...

Bel post, Giulia

guccia ha detto...

Io direi che ci siamo tutti espressi e che il punto di vista di ognuno è piuttosto chiaro. Se siamo arrivati al punto di copiare e incollare pezzi di Wikipedia (che, fra l'altro è fatta da gente come noi, non necessariamente da esperti) direi che la discussione si può chiudere qui. I nostri punti di vista mi paiono inconciliabili.

Captain se nella vita tieni a qualcosa come credo e spero che sia, capisci il mio infervorarmi per un tema che per me è molto importante. Buttare lì un "Che Guevara si è sporcato le mani" non significa nulla oltre una ignorante provocazione. Credo che un cambiamento a questa società snaturalizzata dalle leggi del mercato sia necessario e che l'esempio di Cuba sia positivo anche se non definitivo.

Anonimo ha detto...

é facile parlare di diritti umani, democrazia, da una tastiera o dal telecomando di skype.
Noi , o almeno la maggiorparte di noi occidentali, non ha la minima idea di cosa significhi oggi essere sparato in testa in mezzo alla strada solo perchè sei un sindacalista colombiano che lavora alla coca cola, o avvelenato dai pesticidi che gli aerei americani spargono dal cielo sulla foresta con la scusa delle piantagioni di coca, quando poi è con il narcotraffico che per anni gli
americani tramite il colonnello north hanno finanziato i contras.
Tutti i paladini del pacifismo e della democrazia sarebbero pronti ad imbracciare il mitra se gli violentassero al sorella o se soltanto gli uccidessero il cane.
Molti sono capaci di fronte alla violenza di rispondere con una carezza. Ma nelle situazioni bisogna trovarcisi, mi vien da ridere quando si dice,"anche lui non era un santo" ma guarda che il Che non era a vedere ascoli-roma o su msn messanger, era in una GUERRA vera. Dove i contadini venivano deciamti dai piccoli eserciti privati dei latifondisti.
X guccia
nei tuoi film preferiti c'è il viaggio di ulisse, non lo conosco, non è che per caso è Lo sguardo di Ulisse dii Angeloupulos,sai scrissi una recensione tempo fa.
Cosa è al politica ad strada?

Anonimo ha detto...

Certo, direi che la discussione si è esaurita dal momento che i nostri punti di vista sono ben chiari ed ognuno è rimasto sulle proprie posizioni; non ci trovo nulla di male, anche perché non mi è mai passato di imporre per forza il mio punto di vista ad alcuno, però avrei preferito un confronto più sereno, meno slogan e più disponibilità alla discussione; sotto questo profilo devo purtroppo dichiarare la mia insoddisfazione.
Desidero chiudere la mia partecipazione a questo dibattito con una nota che mi sembra quanto mai opportuna.
Il "taglia ed incolla" delle notizie tratte da Wikipedia, citato da Guccia nel suo commento ultimo, è stato inserito per dimostrare che quanto da me asserito non era il frutto di una mia "invenzione personale senza riscontri", come mi è sembrato qualcuno l'abbia considerato.
In ultimo: anch'io non mi considero un pacifista, ma ritengo che la violenza debba veramente essere considerata "Ultima Ratio", ed ho sperimentato personalmente, per via della mia attività professionale, cosa significhi trovarsi in una situazione critica dove non si può escludere di rimetterci la pelle.
Anche questa mia asserzione è comprovabile dalle denunce che ho sporto nelle opportune sedi.
Avrei gradito, inoltre, che tutte le notizie e i fatti riportati nei vari commenti postati fossero stati accompagnati dalla citazione delle fonti, cosa che avrebbe dato, verosimilmente, un taglio più obiettivo e veridico alla discussione che, almeno per quanto mi riguarda, ritengo conclusa.
Un caro saluto a tutti.
Gianni.

Associazione ImperiaParla! ha detto...

Ci sei cascata, eh!
Carina!!!

guccia ha detto...

Quando si sono letti molti libri sull'argomento, e non lo dico per vantarmi, è solo che l'argomento mi è molto caro, non è sempre facile citare le fonti. Il tutto fa parte di un punto di vista maturato col tempo e non ci sono fonti da citare per questo. Potrei solo citare i titoli che preferisco. Quanto ha scritto fenicio, che si è espresso molto meglio di me, ti dimostra che la violenza, nel caso della rivoluzione di Cuba, è stata l'ultima ratio. Non vedo cosa avrebbe potuto fare di peggio l'America. A cosa è servito lo sforzo democratico di Allende (che stimo immensamente) contro il colosso? Ad un bagno di sangue, una dittatura feroce, torture, fame. Io, ti assicuro, non ho mai usato slogan, e se ti sei sentito offeso mi dispiace e ti chiedo scusa, di certo mi sento di difendere anche con forza, i principi in cui credo di più. Comunque, se con te è nato un confronto è perché avevi portato il tuo punto di vista personale, senza pensieri "da opinione pubblica". Sono talmente dispiaciuta che ormai a certi altri tipi di commenti non rispondo neanche più e divento quasi rabbiosa.

Fenicio hai fatto bene a segnalarmi l'errore, è chiaramente Lo sguardo di Ulisse, film che adoro, non so cosa mi passava in mente quando ho scritto il viaggio di Ulisse! Correggo subito e per fortuna che studio cinema! :P
Dove hai scritto la recensione?
Per politica di strada intendo la politica fatta sul campo che prevede l'organizzazione di manifestazioni, la partecipazione alle attività dei centri sociali, il volantinaggio ecc. Attività che mi hanno vista sempre in prima linea, anche se ultimamente il mio impegno si è un pò addormentato e credo sia giusto dargli una bella scossa. Grazie della visita.

Anonimo ha detto...

Sara, ti chiamo così perché è bello il tuo nome; io non mi sento in alcun modo offeso da te e sono certo che gli slogan, almeno per quanto ti concerne, hanno un significato ben preciso e non sono frasi con cui riempirsi la bocca.
Il confronto è nato perché i nostri punti di vista sono diversi e le opinioni differenti, tuttavia non dubito neanche adesso della tua intelligenza, non comune, e della genuinità del tuo impegno.
Rispetto le tue opinioni e, come ho detto una volta a Gianfranco parafrasando Voltaire, mi batterò fino alla morte affinché tu abbia il diritto di proclamarle.
L'unico mio desiderio è chiedere che altrettanto si faccia con me.
Una cosa desidero consigliarti, se me lo consenti, non fosse altro per l'amicizia che ti ho manifestato e non ritiro in nessun caso, a costo di ridurla ad un sentimento unilaterale, SCRIVI LE TUE IDEE! Fatti ascoltare con la forza delle tue parole, come Tu sai fare, è questo, secondo me, l'unico ed il più efficace modo di ottenere qualcosa per una causa in cui si crede, lascia la violenza e la rabbia fuori dalla tua casa e dalla tua Anima, se puoi.
Con Affetto e tantissima Stima...
Gianni.
P.S.:) Non sei cascata in niente.

spina ha detto...

Caro Gianni,
appunto Wikipedia non è una grandissima fonte di informazioni.
Infatti, se ti leggi Paco Ignacio Taibo II non c'è scritto da nessuna parte che il Che avrebbe voluto fare una alleanza tra Urss e Cina proprio perchè l'Urss l'aborriva...
... Detto questo, non è mai stato allontanato dal regime Cubano e con Fidel ha sempre espresso una sua dialettica personale..
.. e sono false le idee di chi dice che il Che sia stato lasciato morire da Fidel nella selva Boliviana...

Detto ancora questo mi scuso per il mio disinteressato riferito all'uccidere..
.. ma il disinteresse per come lo intendo io è riferito all'azione che porta sia alla liberazione che alla morte..
.. il disinteresse di chi prima metteva davanti i suoi ideali e poi la sua vita!!!

Per quanto riguarda i diritti umani ripeto e non ti offendere bisogna sapere sempre e dico sempre (opinione personalissima) contestualizzare i fatti nei periodi storici...

... e infatti tutte le volte che vedo quello sbruffone di Panza in televisione mi viene l'ulcera pensando a tutti i partigiani morti tra il 43 e il 45 in Italia quando lui, comodo nella sua poltrona scrive fatti senza spiegare il perchè!!!

Comunque..
... ricordiamoci anche oggi che i famosi paladini dei diritti umani TORTURANO ad Abu Graib come a Guantanamo e UCCIDONO manifestanti come a Genova!!!

Mi incazzo ogni tanto...
... ma perchè vedo tanta ipocrisia nel mondo!!!

Robba12 ha detto...

forse non ci siamo capiti, anzi senza forse, io ribadisco che il Che è ritenuto anche dal sottoscritto un grande uomo...dico solo che anche lui, come tutti, non è perfetto...e che anche lui ha dovuto o voluto compiere azioni non proprio encomiabili...tutto qui.
La mia non era proprio una provocazione e non riesco a capire perchè tu non la voglia intendere come un mio semplice punto di vista...poi sull'essere più o meno ignorante...lasciamo perdere comunque...

Mimmo ha detto...

in effetti il Che...o si odia o si ama.

Anonimo ha detto...

le scrissi per una rivista di compagni tanti anni fa, ne scrissi addirittura due, perchè nella prima usai il termine "cinema dissidente" e fui pesantemente redarguito per l'uso del termine dissidente...
anche nell'ultimo post recensisco un film, che ti consiglio di vedere "I figli degli uomini"

fenicio

guccia ha detto...

Fenicio mandami l'indirizzo del tuo blog, verrei volentieri a leggerti

Chit ha detto...

Ricostruzione minuziosa e prefettamente condivisa.

Giudicare di per se è sbagliato se non si ha vissuto in prima persona.
Si può esprimere parei ed opinioni ma non dimentichiamoci che comunque sia stiamo parlando di una persona, di un UOMO, a mio avviso un GRANDE UOMO ma pur sempre tale.

Anonimo ha detto...

Sono tornata su wordpress, mi trovo decisamente meglio lì. Spero che vorrai ancora seguirmi.

a presto, spero.

maurob ha detto...

Pensavo di aver gia detto qualcosa su questo argomento, ma leggendo i commenti mi sono sbagliato.
non ho scritto nulla o almeno forse ci ho provato ma con qualche manovra da esperto di pc quale sono ho cancellato tutto con un Clik.
Insomma non lo saprò mai questo mi adolora.
Sicuramente quando ho letto per la prima volta qualche giorno fa questo msg direi che sicurmente dalla mia mente malata qualcosa di eccezionalmente simpatico, colto e saggio mi sarà venuto in testa.
Peccato però che in questo momento non mi venga in mente nulla sul Fidel cubano ne sul Che.
Beh insomma non vorrei essere banale e scontato a lodarli per cui non dico nulla cosi lascio tutto nel limbo ...
Scusate ....

warszawa ha detto...

I grandi uomini, i grandi idealisti, (che, martin luther king ,ghandi)finiscono ammazzati. Certo! Fanno paura e li si elimina fisicamente! Provate ad eliminare ciò che invece hanno lasciato!

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

Ho la Cuba di castro e credo che, se un popolo orgoglioso come quello cubano avesse voluto far fuori Castro l'avrebbe fatto.Ciò nondimeno credo che una maggior apertura all'opposizione gli farebbe solo bene.
Un abbraccio

Finazio ha detto...

"L'america ci guarda
non proprio con affetto
apparentemente placida ci osserva ma
in fondo, lo sospetto
che l'america, l'america ha paura
altrimenti non si spiega come faccia
a vedere in uno stato in miniatura
questa orribile minaccia"
Daniele Silvestri, Cohiba

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

Interessante osservare che su questo blog c'è la censura. Il mio commento, che non offendeva nessuno, è stato arbitrariamente cancellato dall'autrice del blog, senza peraltro dare alcuna spiegazione. Evviva la libertà di parola!

guccia ha detto...

I commenti anonimi vengono censurati a priori e comunque hai ragione, su questo blog non c'è la libertà di parola. E' un'isola castrista!