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20 ottobre 2007

Quando il Sig.Rossi non è un Sig.Rossi qualunque

Oggi mi permetto di raccontarvi una storia che sembra una favola a lieto fine, invece appartiene alla cronaca di questi giorni, una delle tante notizie defilate di cui farebbe bene parlare.
Ormai dovrebbe esserci noto che, invece di piangere e gridare al mostro cinese, quello che ci chiede il mercato internazionale sono prodotti di elevata qualità. Elevata qualità a cui, le mie piccole Marche, hanno sempre guardato. Infatti, in particolar modo nella zona dell'ascolano, sono vive e produttive molte piccole aziende di produzione artigianale di alta qualità apprezzate in tutto il mondo. Queste aziende godono di ottima salute, continuano ad aumentare il proprio giro d'affari e tutto questo lo devono anche alla grande preparazione dei loro dipendenti. Bene, a questo punto della storia entra in scena il Il Sig.Rossi, imprenditore fermano dell'azienda "Campofilone", azienda che produce pasta all'uovo di alto livello (è buonissima, io le ho provate le tagliatelline Campofilone col ragù della mamma), attività cominciata a partire da una casalinga delle nostre colline - ancora a misura d'uomo e dove sono vive vecchie tradizioni - che apre una trattoria... ma questa è un'altra storia.
Il Sig. Rossi, e a questo punto appare chiaro che non stiamo parlando di "un sig.Rossi qualunque" formula strausata dalle maestre elementari, ma del Sig.Enzo Rossi, vede che il fatturato della sua azienda va alle stelle grazie ai mercati giapponesi e americani e, tranquillo del suo successo economico, pensa di vedere come se la passano i suoi dipendenti. Con due figlie e una moglie a carico decide di provare per un mese a vivere con lo stipendio dei suoi operai. Ebbene arriva al 20 del mese e poi da forfait: conducendo una vita normalissima non si può vivere con poco più 1000 € al mese. E così, il Sig. Rossi dichiara "E' giusto che retribuisca di più i miei dipendenti perché lavorano bene e meglio degli altri - ha spiegato - E poi non sono assolutamente inferiori ai loro colleghi tedeschi, francesi, inglesi che percepiscono stipendi superiori a quelli degli italiani" e gli assegna 200 € mensili in più in busta paga. Che dire? Un buon inizio! (Sperando che i suoi colleghi facciano sì che questo sia l'inizio di qualcosa).
Pur non capendone granché di economia ho sempre pensato che un paese non cresce affamandone la popolazione, sarebbe come togliere l'olio ad un motore. Credo che se le persone avessero più tempo libero, più possibilità formative, più disponibilità economica, sarebbero più disposte a spendere, procreare, inventare progetti, credere nel futuro, nelle istituzioni, persino nei datori di lavoro. Il Sig.Rossi e la situazione delle aziende delle altre nazioni europee ci dimostrano che alzare gli stipendi è possibile. Che questa sia la prima scintilla dell'incredibile rivoluzione bolscevica degli imprenditori? Se non ci pensano operai e sindacati, qualcuno ci dovrà pur pensare...

O.T.(?): Aderisco anima e corpo alla manifestazione di oggi e avrei davvero voluto essere a Roma, ma devo essere nella capitale la prossima settimana e le finanze non mi permettono tanto. La prossima non mi sfugge.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Bella storia!
Anch'io avrei voluto essere a Roma..Uff

Franca ha detto...

Gran bella storia!
C'è da essere orgogliosi che il primo "padrone" "comunista" (passatemi i due termini: li ho verigolettati entrambi!) sia marchigiano.

Anch'io oggi sono a Roma con la testa e col cuore. Col corpo, purtroppo no perchè devo badare a mia madre infortunata che per adesso sta da me

Gianfranco ha detto...

Sentivo ieri l'intervista su Caterpillar, avevo pensato di dedicare all'azienda Campofilone un post ma oblio mi colse. Mi ha trasmesso un senso di serenità quell'intervista... Il Sig. Rossi affermava che gli operai impiegati nella sua azienda sono liberi di portare a casa quanta pasta desiderano. Un grande esempio di civiltà, uno straordinario modello di sviluppo. E la risposta a quanti credono di dover lucrare solo sulle spalle dei lavoratori. Grazie Sig. Rossi. Mi riservo di scrivere un post pure io, o, almeno, di linkarti.

Chit ha detto...

Il Sig. Rossi ha fatto una gran bella cosa, la mia paura è che un domani vada dal suo commercialista che gliela faccia cambiare motivandola con l'aumento di tasse da versare. Eppure basterebbe detassare gli aumenti in busta paga, è così difficile? :-S

A Roma io avrei voluto andarci ma mercoledì per la conferenza stampa per Carlo Parlanti ma, purtroppo, neanche le mie finanze me lo permettono!

Un abrbaccio e buon weekend

Glauco Silvestri ha detto...

l'ho letta stamattina... :/

Unknown ha detto...

ciao!!!!ti va di fare uno scambio???io ti aggiungo al mio blogroll e tu al tuo,cosi ci facciamo un po di pubblicità a vicenda!!!il mio blog è http://catanesetiscrivo.wordpress.com/ aspetto tue notizie!!!ciaoooooooo

Anonimo ha detto...

Bella storia!!! :D

Gianfranco Guccia ha detto...

Credo che questa notizia dovrebbe fare il giro del mondo!
Il SIGNOR (il tutto maiuscolo è d'obbligo) ha dimostrato di essere un imprenditore degno di questo nome.
Creare un'azienda, immergersi nelle difficoltà che incontrano i lavoratori e venire loro incontro constatando di persona cosa significhi è indice di grande senso democratico e di nobiltà d'animo.
A prescindere da quanto sopra detto è anche un atto di grande intelligenza; non penso sia difficile comprendere che lucrare sul sudore dei lavoratori, sfruttandoli, è un'operazione molto redditizia che rischia, però, di rivolgersi come un boomerang contro gli la pone in essere.
E' pure vero che esistono dipendenti infedeli e svogliati, ma se il corpo dei lavoratori è sano, ed ha fiducia nell'operato di chi li guida, le "pecore nere" otterranno solo il dispregio dei colleghi onesti e volenterosi, a tutto vantaggio del Signor Rossi e di quanti avranno inteso la sua lezione di democrazia ed operosità.
Un caro saluto a tutti...Gianfranco.