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25 ottobre 2007

Ritrovare l'amore in uno sbuffo di farina

Questo piccolo appartamento ammuffisce un pò alle pareti, ma è pieno di vari tipi di amore. Ieri cucinavo per amici, due professori agli opposti, che deliziosamente quando ci vengono a trovare si beccano tutta la sera, facendoci ridere di gusto. Uno preciso e puntuale, l'altro ritardatario e "straiato". Entrambi di grande cultura, di quella cultura senza trofei, quella spartita come fosse un abbraccio. Parma, la splendida Parma del duomo e del battistero, la Parma del Regio e del Farnese amato da orde di poeti, intellettuali, nobili, distrutto dalla guerra e ricostruito dalla povera gente, la Parma della splendente e immodesta Palatina, di solito, è chiusa e altezzosa, conscia della sua superiorità culturale e alimentare disprezza i regali degli altri, ma con Maurizio e Giovanni, Parma, mi ha aperto il cuore e, da quando li conosco, sorrido sempre per le vie di questa città che mi aveva accolto tanto freddamente. Mi capita di passare, per le vie nebbiose di questa città di pianura, davanti ad un ragazzo con un sax a cui volentieri lascio una monetina e un gesto di ringraziamento, e mi scopro a pensare allo sbuffo di farina, allo schizzo di pomodoro, alla tentazione di assaggiare la torta che ho preparato per il loro compleanno e sorrido.
Passando in cucina, prima di cena, mi rubavano acini d'uva.
Ogni volta che li vedo mi riconcilio col mondo.
Fra due giorni mi penserete a Roma, vado a trovare mia sorella acquisita per amore, Nicoletta, di cui spesso mi scopro di raccontare e, come lei stessa dice, riavremo modo di guardarci nei nostri occhi color cannella, dopo tanto tempo di lontananza solo fisica. Gabriele, l'uomo della mia vita, stavolta mi può accompagnare. Oggi vado a scegliere un libro per lei e ho pensato di copiare il dolce/amaro regalo di Maurizio: la cucina color zafferano di Yasmin Crowther.
Penso a Marco che va a New York, a un ragazzo conosciuto in fabbrica che mi ha telefonato e invitato a riattivarmi per il partito qua, in una città a cui ho dato sette anni della mia vita e che sta cominciando a cedere e permettermi di sentire un pò mia, che ha voluto condividere con me le emozioni della grande manifestazione di Roma. Per me politica praticata non era più esistita senza gli amici di una volta.
Mi sento circondata da tanti tipi di amore e la canzone Stranamore di Vecchioni è un loop desiderato e sofferto di una sofferenza di caramella nella mia testa.
Oggi, a pranzo, risotto di zucca!

13 commenti:

maurob ha detto...

E sempre bello leggerti....
Quando scrivi un libro ???
lo voglio ....
Prendo qui lo spunto, per dire che la grafica è molto carina, mi piace è spiritosa e simpatica.
Piccolo appunto sul sondaggio, per essere attendibile ci vorrebero qualche opzione in più.
Ciaoooooo

Glauco Silvestri ha detto...

Ecco, lo sapevo. Sono arrivato tardi anche questa volta per il risotto! :(

Pepenero ha detto...

e con la muffa come si fa?

Anonimo ha detto...

Parma. Scoperta da poco. Ma da rivedere (e rivivere).
:*

Carlotta ha detto...

Ciao!! Grazie epr quetso bel quadretto di Parma..Sto facendo del mio meglio per fotografare il Messico...

A presto
Carlotta

Franca ha detto...

Tra i tanti tipi di amore non ho trovato la famiglia. Un lapsus?

guccia ha detto...

No, questo è solo l'amore che mi ha investito in questi due giorni, per la famiglia c'è una vita intera.

Anonimo ha detto...

Bellissimo quello che scrivi, come sempre. Giulia

Anonimo ha detto...

Bellissimi amori. Conserva sempre il tuo cuore così aperto e sorridente.
E complimenti per il testo, scritto in modo eccellente: come sempre :)

guccia ha detto...

@tutti: grazie (davvero).

@maurob: il materiale premiato si ammucchia nel cassetto, ma scrivo perché amo scrivere, perché ne ho bisogno. Oltre il volume meraviglioso di racconti che mi hanno stampato mia mamma e mio fratello... ne proverei un altro solo se potessi pensare che il materiale è sufficiente e meritevole. Per ora no. E' vero, il sondaggio ha opzioni un pò scarse ;)

@gloutchov: prenotati la prossima volta :P

@alberto: imbianchino? O meglio: imbianco!

@princeps: se ti venisse voglia di rivederla, sarei contenta di ri-vederla insieme a te :)

@Carlotta: ero andata a curiosare fra le visite per vedere se ce n'erano già dal Messico, poi ho visto il tuo post. Non vedo l'ora di leggere un altro pò del tuo diario di viaggio, di vederti sorridere nelle fotografie.

@Franca niente, lo sa già quanto le voglio bene :)

@giulia e laura: troppo buone, sono tanto felice di avervi scoperte. Scrivo troppo qua sul blog, mi mangia tutte le parole che vorrei cercare di dedicare ai miei racconti, ma fa bene al cuore :)

Chit ha detto...

Azzecatissima citazione quella del grande Vecchioni e forse, tutto sommato, anche vera. spesso corriamo senza neanche una meta precisa, solo per non essere "diversi" dagli altri o non sentirci in difetto e perdiamo il valore delle piccole cose, dei piccoli gesti.
Ed è vero... forse non lo sappiamo ma pure quello è amore!
Buona gita e buon weekend

Anonimo ha detto...

la tua descrizione di Parma mi ha riportato indietro, ai tempi dell'università.Riesci sempre a descrivere perfettamente stati d'animo ed emozioni.Hai davvero un grande dono.

Richie ha detto...

io l'ho fatto domenica scorsa il risotto con la zucca e m'è venuto una schifezza. Il tuo com'era? se è venuto buono mi sveli il segreto?

Ciao Richie!